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In conversation: Stefano Perrone, Przemek Pyszczek - Chapter I
Curatore: Domenico de Chirico
Durata: 11 marzo - 24 luglio 2020

RIBOT è lieta di presentare In conversation: Stefano Perrone, Przemek Pyszczek - Chapter I a cura di Domenico De Chirico, un confronto trasversale tra due artisti della stessa generazione, di provenienza e nazionalità diverse; un percorso visivo tra la pittura di Stefano Perrone (Monza, 1985, vive e lavora a Monza) e la scultura di Przemek Pyszczek (Bialystok, 1985, vive e lavora a Berlino). Una selezione di dipinti recenti in cui l'espressività pittorica di Perrone è protagonista di un cambiamento evolutivo, che ha la sua genesi in tutti i soggetti ritratti. Volti, corpi, posture, oggetti animati o inanimati che spesso vengono deformati e in cui le geometrie, le linee, la grafica vettoriale vanno a costituire entità mutevoli più simili a corpi celesti piuttosto che a corpi umani. Przemek Pyszczek, attraverso le sue sculture di ferro o polietilene indaga la sovrapposizione tra cultura Pop e architettura polacca nell'era post-comunista. Il suo interesse per la decostruzione si fonda da un lato su analisi formali e dall'altro su aspetti autobiografici. Tra elementi decorativi esterni di edifici, recinti, parchi di divertimento per bambini, palestre tipici del periodo storico-politico polacco, Pyszczek ricerca una memoria personale perduta della sua infanzia/adolescenza. Per la prima volta da quando ha aperto, la galleria si relaziona con una mostra collettiva e nello specifico una bi-personale. Un dialogo tra pittura e scultura, che evidenzia uno sguardo sulle giovani tendenze emergenti.

In conversation: Stefano Perrone, Przemek Pyszczek - Chapter I
Curator: Domenico de Chirico
Duration: 11 March - 24 July 2020
RIBOT is pleased to present In conversation: Stefano Perrone, Przemek Pyszczek - Chapter I curated by Domenico de Chirico. A transversal comparison of two artists of the same generation but from two different backgrounds and nationalities; a visual journey between the paintings of Stefano Perrone (Monza, 1985, lives and works in Monza) and the sculptures of Przemek Pyszczek (Bialystok, 1985, lives and works in Berlin). A selection of recent paintings in which Perrone's pictorial expressiveness is the protagonist of an evolutionary change, which has its genesis in all the subjects portrayed. Faces, bodies, postures, animated or inanimate objects are often deformed, and geometries, lines, vector graphics make up a changeable entity similar to celestial bodies rather than human bodies. Przemek Pyszczek, through his iron or polyethylene sculptures, investigates the overlap between Pop culture and Polish architecture in the post-communist era. His interest in deconstruction is established on the one hand by formal analyses and, on the other, by autobiographical aspects. Among external decorative elements of buildings, fences, amusement parks for children, gyms typical of the Polish historical-political period, Pyszczek searches for a lost personal memory of his childhood / adolescence. For the first time, the gallery is dealing with a collective exhibition and specifically a bi-personal one. A dialogue between painting and sculpture, which highlights a look at emerging young trends.


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