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Antonietta Raphaël Mafai

Le scelte dei Copetti partono dal loro gusto e dalle loro sensibilità personali; non seguono le mode, semmai rientrano nel filone di riscoperta di grandi autori del passato, a cui è doveroso “togliere la polvere”. Nel caso della Raphaël si tratta di un’operazione a lungo termine, che vuole rivalutare il nucleo originale della scultura - quello dei gessi e bronzi degli anni Trenta e Quaranta - e fare ordine, separandolo dalle fusioni in bronzo tarde (anni Sessanta e Settanta) e postume, affluite nel mercato negli ultimi anni di vita dell'artista e successivamente. 

Antonietta Raphaël è una delle maggiori artiste del Novecento italiano. Oltre ai ritratti dei genitori i Copetti hanno acquisito nel tempo quello che - poco, per la verità - era ancora presente sul mercato: sculture in bronzo (Ritratto di Guttuso del 1942, Niobe del 1938), gessi patinati propedeutici alle fusioni in bronzo (La Genesi, che figura nella copertina dell’ultimo catalogo ragionato a cura di Appella) e alcuni dipinti. Opere archiviate al Centro Studi Mafai Raphaël, che provengono in parte dalle collezioni personali delle figlie di Antonietta. I ritratti dei genitori, in particolare, sono tra le sue opere più significative.

 

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