#Inside ArteFiera: Keith Haring. Da Bowie all’hip hop. I suoi segni sulle copertine

#Inside ArteFiera: Keith Haring. Da Bowie all’hip hop. I suoi segni sulle copertine

#Inside ArteFiera: Keith Haring. Da Bowie all’hip hop. I suoi segni sulle copertine

26/01/2016

I suoi ‘piccoli uomini radioattivi’ erano disseminati non solo sulle mura delle stazioni della metropolitana, ma anche nei luoghi della musica, nei club, decoravano persino i ‘mixtape’ degli amici dj della emergente scena della house che negli anni 80 travolgeva l’America al pari dell’hip hop.

Una relazione naturale, quella tra Keith Haring e la musica che va al di là del rapporto strettissimo tra i graffiti e la nascita del rap.

Perché l’artista americano viveva le notti di discoteche e sale di concerti e trasmetteva il suo amore per il suono attraverso i segni lasciati sui flyer come sulle copertine dei dischi.

E’ l’arte che si fa pop, come aveva insegnato Andy Warhol. Lezione che Haring riprende portando il suo immaginario su tante cover.  Ad iniziare da quella più famosa, frutto della collaborazione con David Bowie, per il quale il graffitista realizzò la copertina di ‘Without You’ (nella foto), il singolo del 1983, tratto dall’album ‘Let’s Dance’, il disco della collaborazione con Neil Rodgers, il chitarrista degli Chic, ritornato sulla scena internazionale tre anni fa con la partecipazione a ‘Random Access Memories’ dei Daft Punk.
E sono proprio i suo personaggi radioattivi a campeggiare su quella copertina, gli stessi che ritroveremo due anni dopo sulla cover ‘Someone Like You’ della superstar della disco Sylvester.

Con la sua arte, Keith Haring ha anche decorato le copertine dei dischi di Malcon Mc Laren e, tra le altre della compilation ‘Rap kit’ con il meglio dell’electro hip hop dei primi anni 80.