#Inside ArteFiera: Obey. Dagli Smashing Pumpkins alle White Panthers

#Inside ArteFiera: Obey. Dagli Smashing Pumpkins alle White Panthers

#Inside ArteFiera: Obey. Dagli Smashing Pumpkins alle White Panthers

30/01/2016

 Foto: ‘Zeitgeist’ - Smashing Pumpkins


Divenuto popolarissimo con i poster elettorali del Presidente Obama
, lo street artista americano Obey (nome ispirato a una celebrità del wrestling), ha sempre legato la sua creatività alla musica, come avveniva quando il graffitismo è nato nella New York dell’hip hop della metà degli anni 70. Ma, adesso, con una attenzione al marketing molto maggiore. Sua la copertina di ‘Zeitgeist’ degli Smashing Pumpkins con la statua della liberà che esce (o si immerge) dalle acque, di fronte al un sole che sorge o tramonta.  ‘Il colore rosso utilizzato, ha detto l’artista, potrebbe essere quello del sangue, dando così all’immagine un senso sinistro di presagio’

Strettissimi i suoi rapporti con la musica, specie con quella più sperimentale, legata all’hip hop e alla ricerca elettronica. Ma, forse, il suo lavoro più significativo in questo settore, e anche il più spregiudicato, riguarda la sua collaborazione con gli MC5, il leggendario gruppo di Detroit che negli anni 60, travolse l’America con un suono violentissimo e distorto e con i suoi messaggi durissimi e politicamente diretti. Obey, infatti, ha avuto in concessione dagli artisti rimanenti del gruppo il marchio delle White Panthers, il movimento che la band aveva creato e che finì persino nel mirino della CIA. Adesso quelle (allora) inquietanti pantere bianche campeggiano sulla sua collezione super esclusiva di jeans.