The Collectors.Chain è il primo premio italiano per la fotografia assegnato da una giuria composta prevalentemente di collezionisti. Destinato alla sezione "Fotografia e Immagini in movimento" di Arte Fiera, il premio nasce dallo speciale rapporto con la fotografia di Art Defender, che negli anni ha consolidato la propria expertise nella conservazione, gestione, digitalizzazione di fondi fotografici, lavorando al fianco di importanti istituzioni pubbliche e fondazioni private, avvalendosi delle più innovative tecnologie e collaborando con i massimi esperti del settore
The Collectors.Chain nasce a febbraio 2021 come la community che connette le voci più autorevoli del collezionismo. Un network di esperienze, passioni, punti di vista per condividere e alimentare le relazioni, il confronto e il dialogo tra le molteplici identità dell’essere collezionista, traducendo in una serie di progetti l’idea che sta alla base del modello d’impresa di Art Defender stessa: quella di una piattaforma che aggrega intorno a sé collezionisti e operatori del settore accomunati dalla passione per l’arte.
Art Defender è l’unica società in Italia a offrire servizi integrati per l’art collection management. Nata nel 2008 da un’idea del suo fondatore Alvise di Canossa, conta oggi una rete di oltre 12.000 mq di caveau di massima sicurezza sull’intero territorio nazionale, un team di specialisti interni e un network selezionato di partner che mettono a disposizione le proprie competenze per offrire un portfolio differenziato di attività esclusive e integrate dedicate al wealth management con un servizio olistico di advisory.
Giuria
Walter Guadagnini - Critico d’arte e curatore
Chiara Massimello - Collezionista, storica dell’arte e art consultant
Ettore Molinario - Collezionista, economista e storico dell’arte
Roberto Spada - Collezionista e partner Spada Partners
Artisti selezionati:
Titolo opera vincitrice: Old Studio, Sprezzatura III, 2016 (visualizza l'opera)
Galleria vincitrice: Galleria MC2Gallery
Motivazione: L’opera di Noe Sendas - artista belga basato a Berlino, classe 1972 - risponde appieno ai criteri del Premio, rinnovando dall’interno una tradizione fotografica antica, che trova nell’elemento architettonico uno dei suoi temi canonici, nelle declinazioni che vanno dalla documentazione all'invenzione formale. Allo stesso tempo, l’autore gioca con le ambiguità della fotografia, sovrapponendo letteralmente una seconda immagine, a velare parzialmente la chiarezza della comunicazione visiva. Una sovrapposizione che amplifica i livelli di lettura dell’opera, fornendole una fertile dimensione concettuale.
La figura umana diviene portatrice ulteriore di enigmaticità, presente ma in parte cancellata, segno anche della presenza fisica del fotografo che interviene sull'immagine, riappropriandosene attraverso un gesto di apparente negazione. Un'opera dunque essenziale e complessa allo stesso tempo, che rappresenta al meglio il percorso creativo dell'autore.