OSSERVATORIO ARTE FIERA

Alessandra D’Innocenzo Fini Zarri
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Alessandra D'Innocenzo Fini Zarri è Presidente del Comitato doutdo. Un'opera della collezione doutdo è stata esposta all’interno di “Solo figura e Sfondo”, prima mostra del ciclo Courtesy Emilia-Romagna a cura di Davide Ferri ad Arte Fiera 2019.
Si racconta così: "Sono la Fondatrice e Presidente del progetto Do ut do per la Fondazione Hospice Seragnoli, ho una preparazione umanistica, non mi occupo di politica, l’arte è mia sorella gemella, siamo nate insieme. Ho tre figli meravigliosi, Martina, Leonida e Alessandro. Con mio marito Guido condivido tutto il mio mondo. I miei amici di sempre sono i miei sostenitori, non potrei fare quello che faccio senza il loro aiuto. Penso che la vita sia meravigliosa comunque vada”.


Occorre chiedersi come gli eventi e le forme materiali percettibili possano avere una causa non materiale, non visibile, come un concetto, un sentimento.

Ammesso che ciò possa accadere proviamo a chiederci quali siano le leggi a disciplinare le relazioni tra cause formatrici non visibili e risultati visibili nella nostra vita.

Questo è doutdo.

Doutdo nasce dalla mia passione per le arti, la conoscenza, l’individualità che si trasforma in socialità, armonia, sintesi, risultato. Sono felice di portare come esempio del mio lavoro l’iconica foto di Giovanni Gastel, amico caro.

Gianluca Riccio ci ricorda che per Mario Merz un tavolo è un piano di terra sollevato: in questa espressione artistica troviamo i componenti di una storia d’amore per l’arte e sviluppo della realtà tangibile dell’arte al servizio dell’uomo. Tale possibilità viene sapientemente sostenuta da una sorta di bilancia immaginaria che prevede la costruzione di ideali individuali e socialità al servizio della collettività. Secondo questa prospettiva, spiegata sotto forma di metafora della “sintonia” dell’umanista Pio Scilligo, emerge la visione del rapporto tra l’elemento ideograf‌ico della personalità e il suo prodigarsi del senso morale verso l’impegno sociale.

Ringrazio ancora l’altro mio piatto della bilancia, Alessandro Mendini, per avermi dedicato tanto tempo prima di lasciarci. Dovrebbe meritare le ali dell’inf‌inito ed esserne detentore in questa visionaria foto da lui condivisa e voluta con entusiasta partecipazione. In questo lavoro tutti sono protagonisti, per esempio Cuoghi e Corsello si rappresentano nella Corona di Spine da me indossata, poiché ognuno — attore, spettatore, autore o fruitore — è chiamato a fare la propria parte senza distinzione di ruoli o forma. E un invito per tutti a partecipare a un rito che, investendo la morale di ognuno, diviene gesto collettivo.

Spero possiate trovare il tempo di visitare la nostra “raccolta” doutdo 2019 ospitata nel Parco Archeologico di Pompei f‌ino al 1 dicembre 2019.
 

Foto: Giovanni Gastel