Cristian Chironi è un artista multidisciplinare. Utilizza diversi linguaggi, facendoli dialogare spesso insieme. Ha realizzato lavori site-specific di carattere performativo e installativo, cercando sempre l’interazione con il contesto, sia esso umano (pubblico) che ambientale (spazio). Durante Arte Fiera 2019 è stato uno dei protagonisti di 'Oplà. Performing activities' con Bologna Drive.
Tra le tante immagini conservate presso l'archivio fotografico dell'Istituto Parri Emilia-Romagna, continuano da sempre a trovare il mio interesse quelle appartenenti al fondo Vialli.
Il tenente Vittorio Vialli era un geologo di fanteria e allo stesso tempo un fotografo.
Venne catturato dai tedeschi insieme a molti altri italiani e deportato in diversi campi di prigionia militare durante la seconda guerra mondiale.
All’interno dei lager riuscì nell’impresa di nascondere la sua macchina fotografica Zeiss Super Ikonta, insieme a una scorta di pellicole, con cui documentò per quasi due anni la vita da detenuto in Polonia e in Germania.
Un racconto intenso e straordinario per la tipologia delle 400 immagini, realizzate ogni giorno in condizioni estreme e a discapito della propria vita.
Fotografie scattate con l’atteggiamento di un topo che ruba una briciola di pane.
Insieme a Vialli è tutto l'atteggiamento degli IMI (Internati Militari Italiani), che oggi mi preme riscoprire. La forza di una generazione intera che nasce da un rifiuto collettivo e che scelse di resistere piuttosto che essere complice.
Attraverso la fotografia di Vittorio Vialli possiamo guardare con i nostri occhi ciò che lui vedeva e ciò che è stato.
Oggi la più grande eredità che Vittorio Vialli ci ha lasciato è la conoscenza.