Opus Novum #6: Luisa Lambri
Dal 2019 Arte Fiera commissiona ogni anno a un artista italiano affermato un’opera inedita da presentare nei propri spazi. Opus Novum - questo il nome della serie di commissioni - ha visto cimentarsi fino ad ora Flavio Favelli (2019), Eva Marisaldi (2020), Stefano Arienti (2021), Liliana Moro (2022), Alberto Garutti (2023).
La commissione del 2024 va a Luisa Lambri, una delle artiste italiane che lavorano con il linguaggio fotografico più apprezzate a livello internazionale. Nota soprattutto per le sue immagini di architetture moderniste, tanto essenziali da lambire l’astrazione, Lambri in realtà non fotografa l’architettura più di quanto Morandi dipinga tazze e bottiglie: come il maestro bolognese, attraverso un assorto esercizio di variazioni indaga le relazioni fra lo spazio, il tempo, la luce.
Per Arte Fiera, Lambri ha scelto di concentrarsi su un edificio tanto importante quanto poco noto: la Chiesa di Santa Maria Assunta di Alvar Aalto a Riola, nell’Appennino bolognese. Progettata nel 1966 e costruita un decennio più tardi, la chiesa costituisce l’unico edificio permanente del grande architetto finlandese in Italia. Le immagini di Lambri, che distillano pochi, isolati dettagli della costruzione, saranno esposte in un’altra gemma dell’architettura modernista a Bologna: il Padiglione de L’Esprit Nouveau (1977), replica di un’architettura effimera di Le Corbusier del 1925 costruita in omaggio al maestro francese, tanto fedele all’originale da essere entrata nel novero degli edifici sottoposti a vincolo dalla fondazione che porta il suo nome. Il progetto di Lambri unisce così due edifici esemplari dell’architettura a Bologna negli anni Settanta - e due momenti salienti della stagione creativa della città in quel decennio