PEOLA SIMONDI

PEOLA SIMONDI

Mostre in corso:
Gregorio Botta (Napoli, 1953).  "È materia delicata": un bellissimo modo di dire, per indicare un argomento o un problema da trattare con attenzione, cautela, consapevolezza. E forse nessuna definizione aderisce meglio all’arte: materia delicata per eccellenza che va avvicinata senza fretta e senza superficialità. Nel caso di Gregorio Botta la definizione è forse ancora più precisa: perché è un artista che, in un’epoca di cultura sempre più smaterializzata e digitale, ci richiama alla fisicità, all’importanza del corpo (nostro e di ogni cosa). Per questo lavora con elementi che abbiano un legame antico con l’uomo, che siano in qualche modo inscritti nel nostro Dna culturale, come la cera, il vetro, l’acqua, il ferro, il fuoco, il marmo, ultimamente anche foglie e fiori: materie trasformate in qualcosa di più leggero, di aereo, di sospeso, ci parlano della nostra fragilità e impermanenza.

Giuseppe Mulas (Alghero, 1995). Project Room Nelle opere di Mulas ricordi e frammenti di vita si intrecciano in una pittura densa e stratificata che apre una narrazione rivelatrice di memorie celate tra passato e presente. Mulas imprime sulle tele un gesto che non permette modifiche. Attraverso l’azione del mettere e del togliere, fa coesistere pieni e vuoti materici che richiamano la mancanza di qualcosa che è già stato. La narrazione è ricca di simbolismi. Le storie si confondono e rimodellano mescolandosi al gioco e al sogno, così i ricordi dei luoghi e degli incontri, senza cadere nel rimpianto o nel dolore, si animano di dolcezza e ironia.

Progetti Futuri:
Gioberto Noro (Sergio Gioberto, 1952; Marilena Noro, 1961). Sulla fotografia (analogie e figure del dissimile). Gioberto Noro costruiscono spazi irreali realizzati in studio attraverso modellini di legno che si nutrono della virtualità che dona loro l’obiettivo fotografico. La luce naturale investe piani fittizi. Sono luoghi che non esistono, che ingannano la prospettiva e invitano a percorrere immaginari misteriosi.

Ongoing exhibitions: 
Gregorio Botta (Napoli, 1953). “It’s a sensitive issue” – a nice idiom used to describe a topic or subject that needs to be handled with care, caution, awareness. No definition is perhaps more apt for art, a sensitive issue indeed, to be approached without haste and superficiality. The definition is possibly even more appropriate in the case of Gregorio Botta, as he is an artist who, in an increasingly dematerialized and digitalized culture, brings us back to physicality, retrieves the importance of the body (ours as well as of any other thing). To this purpose he employs materials that have an ancient bond with man, and are somehow inscribed in our cultural DNA, such as wax, glass, water, iron, fire, marble, lately even leaves and flowers – materials transformed into something more lightweight, ethereal, suspended, which speak to our frailty and ephemerality.
Giuseppe Mulas (Alghero, 1995). Project Room. In Mulas's works memories and fragments of life interweave in dense and layered paintings which, starting from childhood, tell a story of memories hidden between past and present. Like the indelible marks that children scribble on the wall, the gesture the artist impresses on the canvas does not allow for any changes and creates a symbol-ridden story. The action of adding and subtracting results in full as well as empty areas of matter on the canvas, which, in turn, suggest that something that used to be there has gone missing. Stories blur into one another and reshape the memories of the places and the encounters which, without lapsing into regret or sorrow, become enlivened with sweetness and irony.

Upcoming exhibitions 
Gioberto Noro (Sergio Gioberto, 1952; Marilena Noro, 1961). On photography. Gioberto Noro build and photograph unreal spaces made in the studio through wooden models. Natural light strikes fictitious floors. Places that do not exist, that deceive the perspective and invite you to explore mysterious imaginaries.

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