OSSERVATORIO ARTE FIERA

Gea Politi
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Gea Politi, editore e direttore di Flash Art, collabora con le maggiori istituzioni culturali ed è advisor per le Nazioni Unite per i progetti di sviluppo culturale legato al contemporaneo. Dal 2019 la sua rivista Flash Art è content partner di Arte Fiera per il programma talk.

 

The Boat Is Leaking. The Captain Lied

Per questa rubrica ho scelto una memorabile mostra / opera che si era tenuta alla Fondazione Prada di Venezia nel 2017, un confronto tra il regista Alexander Kluge, l’artista Thomas Demand e la scenografa Anna Viebrock sulla realtà quotidiana.

ll titolo nasceva da una strofa della celebre “Everybody knows” di Leonard Cohen, mentre il punto di partenza della mostra era una lunga conversazione fra gli autori su una lunga conversazione sul dipinto - dal titolo come un verso - “Giorni…Ultimi” (1883) di Angelo Morbelli, che ritrae una folla di anziani, forse ex marinai, ospiti del Pio Albergo Trivulzio, da quasi due secoli il ricovero per gli anziani poveri di Milano.

Udo Kittelman, curatore e gran regista della mostra, aveva scelto infatti di inaugurare la prima stanza con sette opere di Morbelli, artista che come pochi ha indagato la fragilità straziante e poetica della parte finale della vita.

Concepita come un percorso immersivo, transmediale ed intertestuale, The Boat Is Leaking. The Captain Lied, si sviluppava su tutti gli spazi veneziani di Ca’ Corner della Regina. Si attraversavano ambienti e scenari straordinari, che sembravano essere sempre stati racchiusi tra quelle mura. Il luogo è e rimarrà tale. La complessità con cui i tre autori e artisti avevano intrecciato i loro lavori era sorprendente. Le scenografie di Anna Viebrock erano a tal punto pungenti e pervasive, che una foto di Demand o i video di Kluge si fondevano naturalmente.

L’azione teatrale sugli spazi rinforzava così la tensione tra restrizione e movimento, anche in senso concettuale.

”Come possiamo stabilire il punto esatto in cui la realtà finisce e cede il passo alla fiction, o ai "fatti alternativi"? - si domandava Kittelman - Io, personalmente, non distinguo più la realtà dalla finzione. È possibile davvero percepire una sfasatura tra le cose che succedono nel mondo di oggi e una pièce teatrale, un film o una fotografia? L’effettiva architettura di Ca’ Corner appartiene alla dimensione reale mentre le scenografie di Viebrock sono finzione? È disorientante, lo so, e questa esposizione è disorientante proprio quanto lo è il mondo in questo momento”.

Demand, Kluge e Viebrock dimostravano che l'artificio può fornire, paradossalmente, un mezzo per avvicinarsi alla realtà. La politica si muove e naviga tra questi mari di fake news, simulazioni, apparizioni, scenari hackerati, producendo luoghi apolidi, senza una verità di nascita ma comunque reali.