Jimmie Durham – THE BUREAU

Jimmie Durham – THE BUREAU
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ven 24 gen 2020
h 14.30 > 17.00
Padiglione 15 - Stand B2

Produzione: Arte Fiera, curatela e organizzazione: Xing

 

L’artista americano avrebbe dovuto inscenare il re-enactment di una sua performance iconica, Smashing, realizzata a Como nel 2004. Problemi di salute gli hanno purtroppo impedito di essere a Bologna. L’evento avrebbe dovuto svolgersi come segue: 

“Nel suo ottantesimo anno di vita, seduto a una scrivania, l’artista distruggerà ufficialmente gli oggetti che gli verranno presentati dal pubblico. Al completamento di ciascuna operazione, verranno emessi i certificati ufficiali. L’azione di Durham è un’affermazione perentoria sugli oggetti, il valore monetario e l’idea di autenticità. Registrazioni, burocrazia, identità e possesso sono trattati con la leggerezza di un artista che da sempre denuncia i limiti del razionalismo e la futilità della violenza.

“Alla gente accadono in continuazione brutte cose. Quando meno ce lo aspettiamo, dopo essere più o meno sopravvissuti agli ultimi insulti, improvvisamente siamo chiamati a presentarci negli uffici ... al BUREAU. Solitamente qualcosa viene rotto o irrevocabilmente cambiato. Si va via con qualche pezzo in meno, ma carichi del ricordo di un’esperienza incomprensibile” (J.D., 2019)”

Come omaggio a questo grande artista e augurio di pronta guarigione, lo spazio destinato alla performance è rimasto installato, e un monitor ha riproposto le immagini della performance del 2004 alla Fondazione Antonio Ratti, Smashing, di cui THE BUREAU avrebbe dovuto essere il re-enactment.

 

Jimmie Durham (USA, 1940, vive in Europa) è artista, poeta e saggista La sua pratica eterogenea va dal disegno alla performance, dalla fotografia al video, anche se le sue opere più note sono le costruzioni scultoree con materie che nel corso della storia sono state utilizzate come strumenti: pietra, legno, osso, ferro e vetro. Durham si interessa di ciò che accade “lontano dal linguaggio”, indagando la relazione tra forme e concetti, l'incertezza e il paradosso. L’intuizione lo ha guidato in un lungo percorso critico delle logiche del pensiero occidentale. Con un umorismo asciutto, Durham critica ciò che sta alla base dei nostri discorsi contemporanei, le forze politiche e culturali che governano la storia dell'oppressione, e l'impotenza delle minoranze nel mondo. Durham ha preso parte a numerose mostre internazionali come Documenta, Kassel, Whitney Biennial di New York, la Biennale di Venezia, la Biennale di Istanbul e molte altre collettive. Tra le mostre personali: Hammer Museum di Los Angeles, MAXXI a Roma, ICA di Londra e il Palais des Beaux-Arts di Bruxelles, Museo Madre di Napoli, Portikus di Francoforte, Serpentine Gallery di Londra, Neuer Berliner Kunstverein (NBK), Fondazione Querini Stampalia a Venezia. Tra le retrospettive: MuHKA, Anversa; Musee d’Art Moderne de la Ville de Paris, Walker Art Center a Minneapolis, Whitney Museum of American Art a New York e Remai Modern a Saskatoon. Ha ricevuto l’Imperial Ring della città di Goslar (Goslarer Kaiserring) e il Premio Robert Rauschenberg, e nel 2019 è stato insignito del Leone d’Oro alla carriera nell’ambito della 58. Biennale Arte di Venezia.