ven 13, sab 14, dom 15 maggio 2022
h 11.00 > 20.00
durata di ogni azione circa 20’
cura e realizzazione Xing
produzione Arte Fiera
PAD 15 - Stand F4
Persona, l’attività di Muna Mussie per Oplà 2022, è un incontro ad personam mediato dalla pratica del cucito, in cui la lingua è spazio politico-affettivo. Dopo diversi lavori con la macchina da cucire digitale basati sulla trascrizione in forma di ricamo di parole e segni da indossare, offrendo il suo intervento l’artista sfida il visitatore della fiera a farsi ricamare su uno dei capi che indossa il proprio peggior difetto. Poter esporre anche il peggio di sé può essereun modo per esorcizzare certi timori, alleggerire tensioni e giocare con le convenzioni in occasioni sociali incentrate sul valore. Ingmar Bergman è stato il maestro dell’osservazione dell’inconscio con occhio asettico, freddo, allucinato. Cosa si riflette sullo specchio? Per l'occasione l'artista ha riportato la sceneggiatura del film Persona in un libro intessuto da sfogliare nello spogliatoio.
La ricerca di Mussie prova ostinatamente a sfuggire alla letteralità della significazione. Le sue prime operazioni sono legate al cucito come strumento artistico. Risale al 2007 FFMM, progetto sviluppato assieme a Flavio Favelli: una collezione di abiti su cui sono trascritte date, luoghi, numeri di telefono, targhe appartenenti alla storia pubblica o privata, proseguito con la creazione di piccoli quadri o oggetti che seguivano le stesse intenzioni. A distanza di 10 anni, per Atlas of Transitions Biennale - Right to the City, Mussie mette in dialogo la sua ricerca con i saperi più tradizionali del ricamo legati a differenti culture, confluiti nella creazione collettiva di un libro di stoffa. Punteggiatura è un 'tessuto sociale' costruito in dialogo con un nucleo di donne a Bologna di differenti provenienze, dall’Africa all’Europa orientale, Asia e Sud America. Nella performance Curva viene presentata l'anima-automa del suo strumento creativo, la macchina da cucire, con uno studio sul ritmo ipnotico. Per la mostra personale Bologna St. 173 | የቦሎኛ ጎዳና | شارع بولونيا ricama su numerosi nezela, tipici tessuti della tradizione eritrea, differenti sigle di associazioni e movimenti politici, nati tra gli anni ’70 e ’90 durante la diaspora eritrea. Infine per Memory Matters, il recente progetto della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per la Biennale Democrazia in collaborazione con Black History Month Florence, crea l’installazione performativa Oblio in cui un gruppo di donne migranti, attraverso la pratica del cucire e scucire la parola ‘oblio’ sulla facciata di un ponteggio, diventa un contro-monumento estemporaneo ed attivo, in risposta a monumenti storici sempre più scomodi e impossibili da ‘indossare’.