Hic et Nunc

Hic et Nunc

Flavio Favelli
Hic et Nunc,
2019

Hic et Nunc è un ambiente che accoglie il pubblico all’ingresso di Arte Fiera. Scultura abitabile, Hic et Nunc è un’opera sospesa, come di consueto per Favelli, fra funzionalità ed estetica, fra dimensione domestica e pubblica fra presente e passato.

"Dopo la serie di Sala d’Attesa, Hic et Nunc è un tentativo di creare un luogo, più che uno spazio, con una vita di pochi giorni, in un ambiente come quello di una fiera, Arte Fiera
Un luogo non chiaro, una specie di sala di museo dove sono esposte due grandi opere. Queste creano dei separé con sedute che permettono di sostare e mirare le sculture. 
All’esterno di questa grande sala, sui muri esterni, ai due angoli ci sono due insegne luminose: NUNC e un vecchio orologio trovato di una gioielleria, ma che ricorda di più uno di una stazione ferroviaria. La prima è ricavata dall’insegna al neon originale di Nannucci, il negozio di dischi di fama nazionale.
Dicevo del tentativo di creare un luogo in un posto standard, di traffico ed effimero, come può essere una fiera, dove ci sono pochi punti di riferimento, dove i padiglioni sono dei piazzali coperti e vuoti che possono accogliere ogni cosa.
Il neo ambiente Hic et Nunc cerca di fermare il tempo e lo spazio in un luogo di transito, dai giorni limitati e veloci, scandito da rituali di maniera”. (Flavio Favelli)

L’artista desidera ringraziare Officine Chigiotti (Grosseto) per l’ospitalità concessa all’opera Mobilia Essay (2015), che, in forma rielaborata, è stata inclusa in Hic et Nunc.

Segnaliamo che, oltre a Hic et Nunc, nei giorni di Arte Fiera debutta a Bologna un’altra opera pubblica di Favelli: Purple Tosca, un’installazione creata per la Rotonda Gluck del Teatro Comunale, nell’ambito della collaborazione fra la fiera e il teatro; il Comunale è aperto al pubblico sabato 2 febbraio, dalle 16 alle 19.

 

Flavio Favelli, nato a Firenze nel 1967, vive e lavora a Savigno (Bologna).
Dopo la Laurea in Storia Orientale all'Università di Bologna, prende parte al Link Project (1995-2001).
Ha esposto in spazi pubblici e privati in Italia e all’estero, come i musei: MACRO e MAXXI di Roma, MAMbo di Bologna, Marino Marini di Firenze, RISO di Palermo, Centro per l'Arte Pecci di Prato, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, Maison Rouge e Fondation Antoine de Galbert di Parigi, Projectspace 176 a Londra, alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia, alla GAMEC di Bergamo, alla Maison Particuliere a Bruxelles, al Castello di Rivoli e alla GAM di Torino, all'11° Biennale dell'Havana, al festival No Soul For Sale della Tate Modern di Londra, alla Fondazione Pomodoro a Milano, al Museo MADRE e al PAN di Napoli, al MOCA di Shanghai, a Villa delle Rose GAM di Bologna, al Musèe d'Art Moderne di Saint- Etienne, al Museion di Bolzano e all'Elgiz Museum di Istanbul.
Ha partecipato alla XIII Biennale di Scultura a Carrara e alla XV Quadriennale di Roma al Palazzo delle Esposizioni nonché alla mostra "Italics" a Palazzo Grassi,Venezia, poi itinerante all'MCA di Chicago.
Ha progettato e realizzato due ambienti pubblici permanenti: Vestibolo nella Sede ANAS di Venezia di Palazzetto Foscari e Sala d'Attesa nel Pantheon di Bologna all'interno del Cimitero Monumentale della Certosa, che accoglie la celebrazione di funerali laici.
Nel 2015 l'opera Gli Angeli degli Eroi viene scelta dal Quirinale per commemorare i militari caduti nella ricorrenza del 4 Novembre.
Ha partecipato a due Biennali di Venezia: la 50° ("Clandestini", a cura di F. Bonami) e la 55° ("Vice versa", Padiglione Italia a cura di B. Pietromarchi).
Nel 2016, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico, è invitato a partecipare come relatore ad un convegno sull’arte contemporanea istituito dalla Scuola Normale Superiore di Pisa. Nel 2017 il progetto Serie Imperiale vince la seconda edizione del bando Italian Council.