OSSERVATORIO ARTE FIERA

Andrea Pizzi
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Avvocato specializzato in diritto dell’arte, Bologna. Consulente di musei, fondazioni, artisti e collezioni. Fondatore nel 2005 a Parigi dell’UIA Art Law Commission. Autore di scritti e rubriche in materia.
Per Arte Fiera 2020 è stato uno dei relatori del programma Flash Art Talk.


Sarà importante esserci

Il Covid-19 ha sconvolto la nostra quotidianità, in pochissimo tempo. Ci ha danneggiato e ci danneggerà. Saranno mesi duri e incerti non solo per noi ma per la tenuta dell’intero sistema Paese e, forse, della stessa Europa così come l’avevamo sognata. Maggio 2020 (quasi) come maggio 1945.
Rimbocchiamoci dunque le maniche e non permettiamo a niente e nessuno di rubarci la vita che avevamo.
Arte Fiera era sicuramente parte della vita che avevamo. La Fiera d’arte italiana per eccellenza, appuntamento irrinunciabile sul calendario per me, come bolognese, avvocato specializzato in arte, collezionista… anno dopo anno, da almeno trent'anni.
Non dobbiamo né possiamo permetterci di perdere un pezzo della nostra quotidianità. Perderlo è un attimo e non è detto che ciò che si perde si riavrà.
Per questo è fondamentale, con le unghie e con i denti, che anche la 45ma edizione di Arte Fiera ci sia. Una grande sfida per tutti: la città, BolognaFiere, le gallerie, i collezionisti, gli amanti dell’arte nell'accezione più ampia.
Occorre uno sforzo comune. Sarà necessario esserci per le gallerie, anche se stremate, anche se il mercato è sprofondato.
Sarà importante per i collezionisti essere presenti, anche senza budget. Sarà fondamentale il loro comportamento per evitare che il mercato dell’arte si trasformi in un “mercato d’usura” come nella seconda guerra mondiale. Strozzare le gallerie e gli artisti sarebbe il peggiore e il più miope degli errori. Tutto il sistema dell'arte italiano ne verrebbe gravemente ferito, forse in maniera irreparabile.
Il sistema dell’arte si sostiene anche così: visitando una fiera, aiutando le gallerie a rimanere vive. Sarebbe un tragico stupido errore pensare di poterne fare a meno. Le gallerie sono il fondamento del mercato dell’arte, lo hanno creato loro. Ci hanno fatto conoscere l’arte tanto quanto lo hanno fatto i musei; hanno formato il nostro gusto; hanno portato per mano gli artisti e li hanno fatti crescere, ponendoli all'attenzione del pubblico. Non è pensabile fare a meno delle gallerie e, se si provasse a fare ciò tagliandole fuori, i risultati sarebbero pessimi e di bassissima qualità, come quel secondo mercato sotterraneo che deturpa l’arte.
La fiera ha permesso l’incontro col grande pubblico, la possibilità di misurarsi e misurare, percepire le tendenze, avere una panoramica dell’andamento del mercato. Anche la fiera appare oggi insostituibile.
Questa pandemia ha sviluppato ancora di più la dimensione digitale e ci ha permesso di fare una miriade di cose a distanza, anche lavorare. Questo ulteriore salto verso il digitale rimarrà e sarà una delle poche cose da tenere di questo orribile periodo. Ma non è ancora possibile per nessuna galleria o nessuna delle piattaforme, esistenti o imbastite, sostituire la funzione che la fiera svolge nel mercato dell’arte. La fiera è incontrare, valutare direttamente, toccare con mano, rendersi conto di quello che accade.
Sarà indubbiamente durissimo il compito di Simone Menegoi e di Gloria Bartoli che, dopo l’ottima ultima edizione di Arte Fiera, stanno già da tempo lavorando con grande impegno per costruire la prossima. Non li invidio, ma sono sicuro faranno ancora una volta un egregio lavoro. L’edizione (19)45!
Il mio è un duplice invito: alle gallerie affinché tra mille sforzi e sacrifici siano presenti; al pubblico che ama l’arte affinché la possa sostenere anche attraverso la sua presenza in fiera e con acquisti consapevoli dell’importanza di sostenere il mercato.     
Nell'attesa della prossima edizione... buona fase 2 a tutti... e in bocca al lupo.
 

Welcome di Eva Marisaldi, un'opera site specific creata per Arte Fiera 2020