OSSERVATORIO ARTE FIERA

Elena Pasoli
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Elena Pasoli si occupa da sempre di promozione culturale e da oltre vent’anni di editoria per ragazzi e illustrazione. Exhibition Manager della Bologna Children’s Book Fair, la fiera professionale leader mondiale nel settore libri e contenuti per giovani lettori, ha vinto, nel 2018, il premio internazionale Eric Carle Honor “per aver unito il suo patrimonio di relazioni con i libri e gli editori di tutto il mondo a un’intensa attività di promozione e sostegno del dialogo tra le diverse culture”. Dopo numerose mostre di libri e di illustrazione realizzate in oltre venti paesi, negli anni recenti ha collaborato alla nascita di nuove manifestazioni di BolognaFiere all’estero - in particolare negli Stati Uniti e in Cina – e della partnership con la Moscow International Book Fair. Elena fa parte dei consigli di amministrazione del Centro per il Libro e la Lettura e dell’istituzione internazionale IBBY ed è membro attivo di PublisHer, network mondiale di professioniste impegnate nel mondo editoriale.
Elena Pasoli è stata una protagonista di IN LIBRERIA, sezione di PLAYLIST di Arte Fiera.

C’è un luogo di Bologna che mi affascina e che mi attrae come un magnete, un luogo che mi sembra di conoscere benissimo e che ogni volta mi sorprende, se non per un elemento che non avevo notato prima, certamente per una diversa sfaccettatura di emozione che mi avvolge al nuovo incontro. E c’è un’opera, lì dentro, che mi parla, mi porta nel passato, nel mio passato, qualche volta sa portarmi anche nel futuro, e mi suggerisce parole e mi dà indicazioni: il luogo è la Biblioteca di San Giorgio in Poggiale; l’opera è Campo dei fiori di Claudio Parmiggiani.

L’edificio è una chiesa di origini longobarde, costruita a cavallo tra il 500 e il 600 dall’architetto Tommaso Martelli e affidata nei secoli successivi ai padri di diversi ordini religiosi, fino al ’43, quando fu gravemente bombardata. Come tante altre ricchezze della città, si devono alla Cassa di Risparmio in Bologna il suo restauro e la trasformazione, con il suggestivo allestimento di Michele De Lucchi, in biblioteca pubblica dedicata soprattutto a libri di storia e storia dell’arte locale.

E’ un luogo molto intimo, fatto proprio per pensare: i libri non sono i soli protagonisti, dialogano con loro diverse opere d’arte (un vero colloquio senza tempo quello tra l’architettura della chiesa biblioteca, l’eco del culto e il ciclo Cattedrale di Piero Pizzi Cannella), ma è Campo dei fiori a catturare da sempre la mia anima, immancabilmente, ogni volta che la incontro. L’installazione troneggia al centro dell’abside: una pila di libri bruciati e sopra di loro, a schiacciarli, una grande campana, silenziosa e grave come una lapide; intorno, con la cenere delle pagine divorate dal fuoco, la memoria, il passato, il senso di tutto.

Quest’opera scava dentro di me e mi riporta alle vastissime biblioteche di mio nonno e di mio padre, latinisti, vive e mastodontiche ai miei occhi di bambina, oggetto di uno strappo dolorosissimo quando me ne dovetti liberare, per quegli stupidi ma insormontabili problemi della quotidianità e dei suoi spazi angusti, fisici e talvolta mentali. Il mio ricordo sovrasta quegli scaffali come una campana pesantissima schiaccia questi resti di libri.

Ma l’opera di Parmiggiani mi richiama anche il tempo felice che mi ha visto giovane collaboratrice all’organizzazione di diverse mostre per Arte Fiera alla fine degli anni ’80. Incontrai, incantata, il lavoro di Claudio Parmiggiani durante la preparazione della mostra “Il futuro presente – arte contemporanea italiana dalle collezioni private” curata da Germana Galli per la fiera dell’89. Era intitolata Daphnephoria: alta quasi due metri, un ramo di ulivo, alcune sfere di bronzo, pane imbevuto di zafferano, foglie di bronzo…’cerimonia di Apollo che porta Dafne, con un coro di fanciulle’. C’era dentro la memoria di mio padre, l’energia dei miei anni e quella poesia che non si può raccontare.

Un dialogo tra due operai che stavano montando la mostra: “Questa poi! Lo so fare anch’io, cosa ci vuole?”; “Ci vuole il pensiero, lui l’ha pensata, tu potresti solo copiarla”.
 

Campo de Fiori

Claudio Parmiggiani, Campo dei fiori, 2006, campana in bronzo e libri bruciati, cm. 290x160x160